E si chiude così anche questo importante anno per la famiglia Parovel che nel 2018 ha festeggiato i suoi 120 anni di attività e l’ha fatto con la generosità che contraddistingue questa famiglia da molte generazioni.
Così anche nel 2018 "Parovel vigneti oliveti 1898" ha sostenuto eventi d’arte, culturali e sportivi mettendo a disposizione i propri vini e oli o i propri spazi.
L’inizio dell’anno è stato contraddistinto dal cinema con il supporto allo storico Trieste Film Festival che a gennaio 2019 toccherà i 30 anni di vita e che continua ad essere un osservatorio privilegiato sulle cinematografie dell’Europa centro-orientale. Parovel ha rivolto lo sguardo ancora più a est con il suo supporto al Far East Film Festival, divenuto il più importante festival europeo sulle cinematografie del lontano oriente. Non è mancato nemmeno il supporto al cinema indipendente con la partecipazione di Parovel a "A Colloquio Con Rossella" di Andrea Andolina ora nella selezione dei cortometraggi in lizza per il David di Donatello.
Nel mese di giugno la nostra cantina di Bagnoli della Rosandra sede dell’azienda agricola nel cuore del patrimonio naturalistico della Val Rosandra-Dolina Glinščice è stata teatro di importanti festeggiamenti attorno ai protagonisti, i fratelli Elena ed Euro Parovel e ai loro famigliari. Cinque generazioni di una delle più operose e note famiglie del settore agroalimentare del Friuli Venezia Giulia.
Antica famiglia di vignaioli e olivicoltori dalle radici slovene, i Parovel si contraddistinguono da sempre per lo spirito creativo e innovativo che si rivela sia in campagna quanto in bottiglia, nel vino e nell’olio extravergine d'oliva, prodotti di eccellenza esportati e premiati ormai in tutto il mondo, in modo particolare in USA, Cina, Taiwan e Giappone.
Nel 1898 Pietro Parovel iniziò la sua attività assieme alla moglie Ana e i loro sei figli partendo dal piccolo borgo di Caresana Mačkolje, frazione del comune di San Dorligo della Valle, in provincia di Trieste; a Caresana, tutt'ora il cuore pulsante della famiglia, iniziò anche la loro attività di ospitalità nella tipica “osmiza”, che continuò negli anni ’70 ed è ora ospitata per tre volte all’anno nella splendida cantina di Bagnoli della Rosandra, inaugurata nel 2004.
L’azienda oggi conta 13 ettari di oliveto e 15di vigneto al confine con la Slovenia e all’inizio dell’Istria. Negli anni le pendici più ripide e meglio esposte sono state sistemate a terrazze formate con muri a secco dove da secoli viene coltivata la vite e l’olivo grazie anche al beneficio di un clima temperato, decisamente mediterraneo. I terreni sono di tipo arenaceo-marnoso, differenti da quelli dell’altopiano carsico, dove regna piuttosto il calcare e la terra rossa, ma ideali sia per la viticoltura sia per l’olivicoltura. Nei terreni di questo estremo lembo orientale d’Italia prospera la varietà di olivo Bianchera-Belica che i Parovel producono con maestria insieme ad altre cultivar e con la quale hanno contribuito sin dagli inizi alla definizione del disciplinare di qualità dell’olio DOP TERGESTE.
Nel 2018 l’azienda agricola Parovel festeggia un importante traguardo, 120 anni dalla fondazione. Da quel lontano 1898 in cui Pietro Parovel insieme a sua moglie Ana e i suoi 6 figli ampliarono l’azienda paterna. Negli anni 1950 il figlio Massimiliano con la moglie Francesca, l’unico dei figli a continuare il nobile lavoro di coltivare la terra, fondarono una piccola tenuta sui declivi di Barde, terrazzamenti naturali sotto al paese di Caresana Mačkolje, dove tutt’ora è il cuore pulsante della famiglia.
Sventolava allora un’altra bandiera, l’Austria Felix regnava su tutta la provincia. Ma il paese di Caresana era conteso tra l’Impero Asburgico e la repubblica Serenissima e così la strada principale faceva da confine. La parte dove era ubicata la nuova piccola azienda apparteneva alla Serenissima e da qui la leggenda del nome locale Mačkolje, che in lingua locale suona come “il borgo del gatto”: il leone sulla bandiera venne infatti scambiato dagli abitanti per un gatto. In 120 anni quel fazzoletto di terra ne ha poi viste di tutti i colori: la prima e la seconda Guerra Mondiale stravolse l’intero territorio e anche questa remota propaggine della provincia di Trieste.
Dagli anni Settanta l’azienda agricola Parovel riprese vigore grazie alla passione e all’impegno di Zoran e Cvetka Rosa, che nel 1996 aprirono il proprio Frantoio Oleario e nel 2004 la nuova Cantini Vini. Oggi, sotto la guida di Euro ed Elena, figli indiscussi della terra introdotti nelle faccende aziendali sin da piccoli, Parovel vanta una produzione vinicola di varietà autoctone quali Vitovska, Malvasia istriana, Glera, Refosco e Terrano, nonché la produzione di olio extravergine d’oliva da cultivar locale Bianchera-Belica Tergeste Dop e Presidio Slow Food. Oggi i vini e gli oli di casa Parovel li potete trovare nei ristoranti di New York, San Francisco e Los Angeles, nei negozi a Shanghai e a Pechino, Taipei, Tokyo, San Pietroburgo, ma anche nelle vicine Vienna, Praga, Budapest, Amsterdam, Milano, Roma, Venezia e nella nostra terra d’origine: Trieste e tutta la Regione Friuli Venezia Giulia.
Brindiamo al Nuovo Anno e alle nuove generazioni che raccoglieranno questo testimone!
Elena ed Euro Parovel
«Ma vi immaginate cosa potrebbe significare arrivare a compiere ben 120 anni?
Non penso che avrò l’occasione di soffiare su tutte quelle candeline, ma posso invece raccontarvi come questo grande traguardo sia stato raggiunto da una delle più rappresentative famiglie ed aziende del Carso Triestino.
Correva l’anno 1898 e da Caresana Mačkolje, frazione del comune di San Dorligo della Valle, in provincia di Trieste, iniziavano le “avventure agricole” di Pietro Parovel, di sua moglie Ana e dei suoi 6 figli.»
E questo è solo un estratto dell'intenso racconto che Stefano Cergolj ha pubblicato sulla rivista on line Lavinum in merito alla giornata passata con noi a casa nostra e in visita ai nostri vigneti e oliveti storici in Barde, sotto al paese di Mačkolje Caresana. Con lui abbiamo ripercorso la storia della nostra famiglia e dell'azienda agricola fondata dal bisnonno. Abbiamo parlato dell'agricoltura di oggi e abbiamo degustato insieme i nostri vini autoctoni e i nostri extravergini.
Se volete leggere l'intero articolo lo trovate qui. Buona lettura.
La vendemmia Parovel 2017 è ormai già tutta in cantina. E per capire come sia andata quest’annata abbiamo chiesto dettagli a Euro Parovel, l’enologo e vignaiolo di famiglia.
«Quest’anno i nostri vigneti, per la maggior parte di Vitovska, Malvasia istriana, Glera, Refosco e Terrano hanno prodotto oltre 1000 quintali di uva sana, il caldo secco dell’estate ha portato infatti le uve a piena maturazione in maniera omogenea. E anche se da fine agosto la pioggia è stata copiosa, le precipitazioni non hanno intaccato la bontà dell’uva, che si è presentata senza parassiti o muffe. L’acidità rilevata in questa vendemmia è stata tra 5 e 7 g/L con grado zuccherino soddisfacente intorno al 20%. Abbiamo così ottenuto dei mosti armonici con un pH attorno il 3,5. Il 2017 segna come per la maggior parte dei vignaioli il 30% in meno di produzione rispetto al 2016, ma possiamo senz’altro affermare che la qualità rimane inalterata rispetto alle annate precedenti e anzi, forse potremo anche avere delle grandi sorprese, soprattuto dai rossi: i composti fenolici dell’uva hanno un’importanza sia a livello nutrizionale come antiossidanti, sia a livello organolettico influenzando il colore e il sapore del futuro vino. Un plauso va anche all’ottimo team che ha lavorato in vigna quest’anno, permettendo di concludere tutta la vendemmia in 8 giorni.»
E mentre attendiamo di assaggiare il vino nuovo a San Martino, andremo a controllare le 6.000 nuove viti di Malvasia istriana che hanno preso radici quest’anno nel vigneto Kamnje Parovel a San Dorligo della Valle e che portano avanti la grande tradizione di famiglia nella coltivazione di questo vitigno, così amato già dal bisnonno Pietro. Un amore radicato in più di un secolo di storia.