La passione per la terra e i suoi frutti, l’uva e l’oliva, contraddistingue da generazione in generazione la famiglia Parovel. Nel 1976 e grazie a papà Zoran, l'azienda Parovel fu la prima azienda del territorio carsico a proporre i suoi vini autoctoni in bottiglia, oltre all'olio extravergine d'oliva dalla varietà autoctona Bianchera-Belica, unica per le sue proprietà organolettiche. Tra gli extravergini si distingue il Tergeste Dop, il monovarietale di Bianchera-Belica denominato UL'KA Parovel, dal 2016 anche Presidio Slow Food. La freschezza, la franchezza e la genuinità di ogni varietà, che si esprime sia nel vino che nell'extravergine, caratterizzano lo stile Parovel costruito secondo i ritmi e le evoluzioni della natura e dell'uomo. Peraltro, e grazie alla passione di papà Zoran per la Malvasia istriana, coltivazione iniziata dal nonno Pietro nel 1898, l’azienda Parovel è uno dei custodi storici delle sue interpretazioni ed espressioni territoriali.
Papà Zoran preferì non estirpare la vigna di Malvasia istriana all’epoca spesso abbandonata perché fragile e poco resistente a certe malattie come l’oidio e che suo padre aveva tralasciato in virtù della moda in corso negli anni 1930 dedicata ai vini rossi e continuare a produrre un vino bianco molto profumato, pieno e persistente. Il lavoro della vigna, in particolare la potatura e la cura della campagna sono i due momenti indispensabili di papà Zoran. Per lui fare il vino non è facile ed ogni vigneto deve ricevere un’attenzione diversa: "Il vino è amore ed è il risultato di un lavoro onesto e fatto con una squadra che lavora con serenità nel rispetto di ciascuna delle parti".
Numerosi incontri annuali sono organizzati in Cantina Parovel. La festa dell'Osmiza è il momento ideale per abbinare i prodotti della tradizione locale con i vini Barde e gli oli extra-vergini Ul'ka Rozo' e Mackè firmati Parovel. Ogni visita è organizzata attorno a un percorso sensoriale che inizia in campagna attraverso il frantoio oleario e si conclude in cantina. I vini e gli oli sono qui occasione d’incontro con l’arte, la filosofia e la cultura triestina: veicolano il senso di appartenenza ad un’antica famiglia di vignaioli di radici slovene, oggi contraddistinta da uno spirito creativo e innovativo che si rivela sia in campagna che in bottiglia.