L'olivicoltura della provincia di Trieste affonda le sue radici nel lontano periodo pre-romano quando gli antichi Fenici, nell'intento di propagare i propri commerci in aree sempre più vaste, circumnavigarono l'Adriatico, disseminando le sue coste con piante di ulivo.
Dall'epoca romana abbiamo già lodevoli testimonianze sull'olio proveniente da queste terre, scritte da Marziale, Plinio e Strabone. I Romani accortisi della naturale predisposizione delle terre e del clima dell'area orientale dell'Adriatico, e più dettagliatamente del emiciclo dei terreni aggrappati ai dirupi carsici e della penisola istriana, iniziarono ad ampliare la coltivazione fino a rendere l'olivicoltura una coltura redditizia. Già a quell'epoca ogni podere triestino e istriano possedeva un proprio frantoio.
L'olivicoltura oggi nella provincia di Trieste rappresenta una delle voci più importanti nel panorama delle colture agricole locali, è molto ben radicata nel contesto socio-culturale delle popolazioni del luogo ed è in costante crescita non solo quantitativa bensì anche qualitativa. All'entusiasmo e alla vocazione, essenziali per intraprendere la via della coltivazione dell'ulivo di un certo spessore si assomma un sempre più crescente desiderio di conoscenza scientifica e di approfondimento tecnico della coltivazione, della produzione e della conservazione dell'olio extravergine di oliva prodotto nei nostri oliveti.