"Una leggenda locale narra che il Carso era una terra verde e feconda, piena di prati, boschi e torrenti dalle fresche acque. Un giorno il buon Dio si accorse che, in un angolo della terra, c'era un grosso cumulo di sassi che danneggiava l'agricoltura e incaricò l'Arcangelo Gabriele di raccoglierli e gettarli in mare. Allora Gabriele riempì un pesante sacco e si diresse in volo verso l'Adriatico. Quando si trovò in prossimità del Carso il diavolo lo vide e incuriositosi bucò il sacco con le corna. Che disastro! Tutte quelle pietre si riversarono a terra e ridussero l'altopiano in una enorme pietraia."
Il termine Carso (Kras in sloveno e Karst in tedesco) deriva dalla parola Carsa (Karra o Garra) di origine preindoeuropea, che significa roccia, pietra. Infatti la grande protagonista del paesaggio carsico è proprio la pietra, come racconta la leggenda sulla creazione del Carso. Dal punto di vista geografico, la parola Carso sta ad indicare l’altopiano, una volta chiamato Carsia Giulia, che si estende ad est ed a sud-est della città di Trieste. Attualmente, per ragioni politiche, il Carso è suddiviso in triestino e sloveno. Il Carso triestino è ristretto al solo territorio italiano e si estende per circa 40 Km dal Monte S. Michele (Monfalcone) alla Val Rosandra per una larghezza media di 5 Km. Mentre il territorio della denominazione dei vini DOC si estende fino a Muggia cioè tutta la provincia di Trieste e la parte carsica della provincia di Gorizia.
La particolare posizione dell'altipiano carsico favorisce un clima vario: alcune zone presentano caratteristiche mediterranee altre addirittura alpine, si può comunque considerare il Carso come territorio dal clima continentale, caratterizzato da inverni rigidi ed estati calde. La temperatura media è di 10° e registra una differenza di circa 3° rispetto al centro di Trieste. In questa zona soffia la Bora, il forte vento proveniente da est nord-est, che può raggiungere delle raffiche anche attorno ai 170 Km/h.
La Denominazione di Origine Controllata Carso-Kras riguarda i seguenti sei vitigni tradizionalmente coltivati in questa area, per i bianchi la Vitovska, la Malvasia (da Malvasia istriana), la Glera (vite madre del Prosecco), il Pinot grigio, il Sauvignon, il Traminer, lo Chardonnay; per i rossi, il Terrano, il Refosco dal Peduncolo Rosso, il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc e il Merlot.